13 gennaio 2006

Il DAB arriva nel Canton Ticino

Questo pomeriggio [il 20 dicembre scorso, NdR] verrà ufficialmente inaugurato il primo trasmettitore DAB in Ticino. La stazione Ceneri Passo irradierà il segnale DAB su tutto il territorio di Locarno - Bellinzona e dunque, per la prima volta, su una parte della Svizzera italiana.
L’estensione del DAB al Ticino apre un nuovo capitolo nella storia della radio digitale in Svizzera. D’ora in poi, infatti, saranno disponibili non due, ma tre gamme di programmi DAB:
il «bouquet» svizzero-tedesco comprendente 11 reti radiofoniche (di cui sei in "DAB-only", ossia non diffuse in OUC), «l’ensemble DAB» della Svizzera romanda con
dieci stazioni (di cui quattro in DAB-only) e, da oggi, la programmazione per il Ticino con
nove emittenti, sei delle quali recepibili per la prima volta, grazie al DAB, anche via etere.
Per giovedì 22 dicembre è prevista la messa in funzione di un secondo trasmettitore DAB sul Pizzo Matro, che coprirà l’asse nord-sud tra Bellinzona e Airolo. In gennaio saranno attivati altri due trasmettitori DAB nell’area di Lugano - Chiasso, completando l’intero asse nord-sud, ma soprattutto le regioni più popolose del Ticino.
(Fonte: www.dab-digitalradio.ch)


Interessante. Vedremo se i segnali riusciranno ad arrivare anche a Milano. Come forse avrete capito, Radiopassioni fa il tifo per il DAB e non per il DRM (e per tutti gli standard radiofonici digitali "invasivi", cioè assegnati alle stesse bande oggi utilizzati dai servizi analogici). Anche se purtroppo niente può tutelarci dall'abbinamento tra standard "non invasivi" come il DAB ed eventuali normative di phase-out. Una combinata deleteria perché implica la definitiva chiusura dei servizi analogici dopo un periodo di tregua concesso per la graduale sostituzione dei sistemi di ricezione. Purtroppo la strategia del phase-out sembra essere praticamente obbligata, con o senza standard invasivi... Il vero problema è che la radio analogica - e con lei l'hobby del radioascolto a lunga distanza - è quasi certamente condannata a un declino più o meno rapido. E a consolarci non serve pensare alle tante aree geografiche che resisteranno a lungo all'avvento del digitale. In teoria da quelle zone i segnali continueranno ad arrivare per molti anni a venire. Ma da queste parti lo spettro radiofonico rischia, per colpa degli standard invasivi e di altre diavolerie come Powerline Internet, di essere talmente pieno di rumori da oscurare tutto. Insomma, un bel pasticcio. Noi continueremo a tifare per la sopravvivenza dell'analogico e per il rafforzamento di standard come il DAB. Per il quale giungono notizie interessanti, come questa dalla Svizzera italiana. E anche sul piano strettamente tecnologico, c'è aria di rinnovamento per il "vecchio" DAB/Eureka 147. Uno dei suoi limiti è la cattiva qualità dei codec audio, ma c'è chi sta già pensando di aggiornare anche il DAB alla codifica AAC. La cosa comporterebbe la sostituzione dei pochi ricevitori DAB oggi disponibili, ma potrebbe anche migliorare le prospettive del sistema.

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