27 febbraio 2006

In audio Veritas


Non so se c'è qualcuno là fuori che comincia a prenderci gusto. Non credo proprio che si sia formata una coda, ma pazienza, per quei pochi ma buoni ecco una nuova puntata del nostro viaggio tra le emittenti molto lontane ma non particolarmente difficili da ascoltare. Tanto per cambiare la nostra meta è ancora in estremo oriente, l'arcipelago delle Filippine, e tanto per cambiare la stazione radio è una emittente religiosa, Radio Veritas , a far sentire la sua voce ben al di là dell'area target desiderata che in questo caso è Sri Lanka e la costa orientale dell'India. Nella fascia oraria in oggetto, le 14 UTC, lo slot trasmesso da Radio Veritas su 9520 kHz è infatti in lingua tamil. La frequenza è libera - non lo sarà a lungo, bisogno approfittare prima delle 15 quando inizia Free Europe/Liberty - e il segnale più che comprensibile. Alla stessa ora, ma su 11870, Radio Veritas trasmette in bengali e anche questa frequenza arriva discretamente, ma un po' più bassa (decisamente la cosiddetta MUF, la massima frequenza utilizzabile per le trasmissioni via ionosferica, è bassina in questo periodo). Ancora una volta, ecco un breve clip per farsi un'idea dell'intensità del segnale in quel momento, verso le 14.30 quando l'emittente dovrebbe passare alla lingua urdu. L'annuncio Radio Veritas Asia è molto chiaro. Gli studi della stazione sono basati a Quezon City, Manila.
Ma arrivano sempre così, vi chiederete? Dove sta il sugo se è così facile? Beh intanto, no, non arrivano proprio sempre con questo segnale, che è comunque ben diverso dall'audio stereofonico; a volte la leggibilità è nettamente inferiore. E poi stiamo sempre parlando di segnali che richiedono un minimo di strumentazione adatta (in questo caso anche un ricevitore a onde corte portatile può andar bene) e un po' di pazienza in più quando ci si sintonizza. Per bene che vada, le onde corte non sono l'FM locale, molto spesso non basta impostare una frequenza e alzare il volume. L'ostacolo più frequente su queste bande è l'interferenza da un canale adiacente, che può provocare fastidiosi spernacchiamenti. E' qui che entra in gioco la selettività del ricevitore ed eventualmente il DXer può ricorrere a qualche trucco, primo tra tutti la scelta della banda laterale da ascoltare, di cui parleremo in futuro.

Insomma le Filippine arrivano ma ha davvero senso se lo fanno in lingua tamil? Su questo punto non c'è molto da dire, è un piccolo "atto di fede" che il DXer deve accettare in cambio di una attività che comunque ti ricambia sempre con un mucchio di fascino. A parte l'emozione per il segnale lontano, ci sono sempre elementi di contorno che rendono più accattivante la caccia. In questo caso si deve pensare alla situazione dell'Asia, al ruolo che una emittente come Veritas Asia, un piccolo gigante della radiofonia cattolica con una lunga storia non direttamente legata alla Radio Vaticana ma alla locale conferenza episcopale, svolge in aree in cui il cattolicesimo è ampiamente minoritario. Qui abbiamo a che fare con una stazione non solo religiosa ma anche informativa, rivolta a un pubblico che è assuefatto alla convivenza con la guerriglia e il terrorismo. E che spesso non ha altro modo se non la radio di aprire una finestra su un mondo alternativo.
Detto questo, il fenomeno dell'emittenza religiosa è un capitolo a sé sulle onde corte, dove agiscono molte organizzazioni di confessioni non cattoliche e non necessariamente main stream dal punto di vista riformato o protestante. Un iceberg con molte punte, anche fondamentaliste e dichiaratamente teo con. Sono organizzazioni missionarie che curiosamente usano le onde corte per fare proselitismo e raccogliere finanziamenti, occupando spazi e frequenze che le emittenti governative non vogliono più occupare, per mancanza di fondi e che quelle commerciali non hanno mai voluto occupare, per la relativa povertà di un target potenzialmente numeroso ma poco appetibile per chi vende pubblicità. Come vedete, partendo da una trasmissione in una lingua incomprensbile, si possono fare considerazioni profonde, affrontare tematiche molto concrete, che chissà perché la televisione, soprattutto la nostra, ricca e annoiata, tende generalmente a ignorare.

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