21 maggio 2006

FM DX e RDS - parte prima

Continuano a fioccare gli ascolti in FM e televisione da Europa e Nord Africa. Niente di cui stupirsi ora che la stagione del DX in FM comincia a entrare nel suo periodo più interessante. Per buona parte dell'estate, fino a tutto luglio almeno, i fenomeni E-sporadici faranno compiere ai segnali radiotelevisivi - su frequenze comprese tra 48 e 108 MHz- salti propagativi del tutto anomali. La stessa cosa avviene, per l'FM, con l'effetto supertroposferico. Poi, la stagione si "spezzerà", tanto nella ionosfera che nella troposfera. Nell'arco della giornata, durante le aperture E sporadiche più basse, la banda televisiva I/VHF si popola di segnali video di buona intensità, dall'Ucraina, la Svezia, il Belgio, il Portogallo, la Siria... Occorre approfittare di questi momenti perché la televisione analogica sui canali più bassi, l'E2, l'E3, viene gradualmente smantellata. Con E-sporadico intenso, si propagano anche le frequenze dell'FM, che invece sono di solito quasi interamente aperte in caso di supertropo (che anzi spesso favorisce proprio la parte più alta della banda (gli 88-108 sono la seconda sottobanda delle VHF e sono seguite dalla banda III).
Per il DXer dell'FM in Europa, un ausilio straordinario all'identificazione di stazioni che spesso durano poche decine di secondi e spariscono per sempre dalle cuffie, è la straordinaria diffusione del sistema RDS o Radio Data System, quello che fa apparire sul display delle autoradio il nome dell'emittente ricevuta e tante altre informazioni alfanumeriche. Semplice dal punto di vista concettuale, l'RDS è una di quelle invenzioni che provano in modo incontrovertibile la validità della radiofonia analogica. Per capire il suo funzionamento bisogna capire com'è costruito, dal punto di vista spettrale, un segnale FM stereofonico. L'audio monofonico, cioè la somma del canale destro e del canale sinistro di un microfono stereo, viene trasmesso modulando in frequenza la portante. Sovrapposta a questo segnale viene trasmessa in modulazione di ampiezza su una sottoportante (soppressa) di 38 kHz, la differenza algebrica tra canale sinistro e destro. Demodulando questa differenza e facendo la somma e la differenza rispetto all'audio monofonico, vengono ricostruiti i due canali. Insieme a tutto questo viene anche trasmessa una sottoportante pilota a 19 kHz, che serve al demodulatore nel ricevitore a generare la portante a 38 kHz e ricostruire il segnale stereo. Nelle stazioni che usano il sistema RDS, c'è una terza sottoportante, a 57 kHz che viene modulata in quadratura di fase a un rate di 1187,5 bit al secondo. Le informazioni RDS consistono in quattro blocchi di 16 bit ciascuno più altri 10 di controllo, trasmessi a ripetizione. Per una descrizione più dettagliata trovate qui un ottimo articolo.
Se moltissime stazioni usano l'RDS non tutti i ricevitori riescono a decodificarlo. Specie quando si tratta di piccoli modelli portatili come il Degen 1103, o dei vecchi ma affidabili tuner stereo utilizzati dagli appassionati dell'E sporadico. Che fare per aggiungere la funzione di decodifica RDS quando questa non c'è? La risposta studiata dagli stessi appassionati passa per i chip che implementano questa funzione. Ma non basta: i chip sono in grado di demodulare la famosa portante a 57 kHz ed estrarne i blocchi di bit; per ricostruire da questi blocchi i nomi delle stazioni e altri dati utili bisogna fare un po' di conti. Nelle radio abilitate all'RDS questi piccoli software sono embedded, ma gli hobbisti dell'FM, da veri professionisti, usano il personal computer. Il software più affermato si chiama RDSDX ed è stato inventato da un finlandese, Arno Vainio. Lo si può prelevare gratuitamente dalle pagine di Herman Wijnants. Il software è particolarmente utile perché permette di ricavare rapidamente il cosiddetto PI CODE, una informazione RDS che di solito non appare sui ricevitori. E' un codice univoco di identificazione del programma composto da quattro cifre esadecimali, che essendo trasmesso più volte può essere decodificato più rapidamente rispetto al nome della stazione. L'aspetto fantastico di RDSDX è che il software integra decine di file con elenchi di stazioni FM di tutto il mondo, un progetto oggi coordinato attraverso il sito www.ukwtv.de e da una squadra di volontari di tutto il mondo (in Italia quelli di Fmdxitaly). Utilizzando questo programma l'identificazione delle stazioni FM lontane avviene in un batter d'occhio, quasi in automatico.
RDSDX può essere interfacciato con il decoder RDS integrato nei ricevitori. Se questo decoder non c'è, come dicevamo, lo si può costruire. E qui entra in azione il solito Aldo Moroni, che seguendo i consigli e gli schemi pubblicati da Herman ha costruito un decoder basato sul chip RDS TDA7330 e alimentato con i 5 volt prelevati dalla porta USB del personal computer (RDSDX va interfacciato con la porta seriale 232). Per illustrare questo articolo ho utilizzato lo schema del TDA7330 e alcune foto e schermate RDSDX fatte da Aldo.



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