17 maggio 2006

Waltzing with me


Immagino che accada così anche tra i pescatori. In questo buffo hobby dell'ascolto è tutto un riandare alle prede che hai catturato, a quelle che ti sei lasciato scappare, a quelle che non beccherai mai. Difficile sbilanciarsi su quello che potrai finalmente ascoltare, perché la propagazione è sempre capricciosa, sebbene ci sia ovviamente spazio, magari risicato (ormai la lotta non è contro la propagazione, ma contro il progressivo smantellamento delle tue prede più ambite), anche per le liste delle stazioni most wanted Provate a comporre questa sindrome del pescatore con l'età che avanza ed ecco spiegato quello strano mix di nostalgia, competenza tecnica e sentimentalismo che è il moderno DXer.
Personalmente sono costretto a vivere di ricordi anche per la mia difficile situazione di DXer metropolitano. Ascoltare, più che una prassi, è una teoria. Una esperienza vissuta da altri. Leggo i bollettini elettronici e cartacei che mi arrivano come se si trattasse del diario di un esploratore, di un cacciatore di balene. Purtroppo è difficile che abbiano la qualità di un Moby Dick. L'altro giorno, ascoltando dalla mia solita postazione ligure sono incappato in un programma di musica country di Radio Australia Ho pensato - con nostalgia - a quando avevo ascoltato la prima volta questa emittente internazionale nota per la varietà e la qualità della sua programmazione. Le mie prime esperienze di ascolto risalgono ancora a una di quelle vecchie radio(giradischi) valvolari successive alla seconda guerra mondiale ma precendenti al transistor, una Blaupunkt. Col vecchio cassone e un pezzo di filo ero riuscito a sintonizzare l'Ecuador, ma non l'Australia, anche perché leggere la frequenza non era facile. Solo quando riuscii a farmi regalare un Barlow Wadley mi arrivò l'esotico (ma non difficile) segnale dal Pacifico. Se non ricordo male sui 9560 kHz, al mattino. A quei tempi Radio Australia attaccava con un segnale di intervallo curioso, l'equivalente "downunder" dell'uccellino della RAI. Si trattava del richiamo dell'uccello kookaburra, ricordato in questa straordinaria rievocazione di Jerry Berg, che riproduce anche gli storici adesivi che vedete qui accanto. Dopo il richiamo le trasmissioni iniziavano con la classica melodia folk Waltzing Matilda, struggente canzone da coloni australiani, una specie di Lili Marlene delle truppe dell'Anzac considerata un po' come il vero inno nazionale.
A volte le note di Waltzing Matilda si sentono ancora come breve stacchetto di quella che è diventata una emittente molto interessante, piacevole da seguire. In questa stagione si può provare al pomeriggio su 9475 e 11660 kHz, due buone frequenze, purtroppo un po' interferite sui canali adiacenti (ci vuole un ricevitore un po' selettivo, ma niente di che). Non aspettatevi un segnale poderoso, ma neppure qualcosa di flebile. La distanza è considerevole e a volte la propagazione può bloccare gli 11660. Come sempre, per darvi l'idea ecco la registrazione del notiziario delle 16.00 effettuata sabato scorso, il 13 maggio. Per le schedule aggiornate, il sito di Radio Australia è ottimo ma un po' complicato. Meglio affidarsi a Eike o a ILG.


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