13 giugno 2007

Contromisure di "electronic warfare"

Ad alcuni spettatori del corteo di veicoli adibiti al trasporto e alla protezione della visita del presidente americano George W. Bush a Roma, non sono sfuggite le strane antenne che spuntavano sui tettucci di alcune auto della scorta. Sul gruppo di discussione it.hobby.radioascolto si è acceso subito un thread su cui è intervenuto anche Andrea Borgnino, riportando diverse informazioni e fotografie trovate su Internet. Le antenne in questione servono con probabilità non per ricevere o trasmettere informazioni ma per disturbare le comunicazioni di potenziali terroristi. E non si tratta tanto di impedire che eventuali agenti possano comunicare tra loro, ma che le forze (clandestine) attaccanti riescano ad azionare via radio bombe remotamente controllate (si chiamano tecnicamente (Remotely Controlled) Improvised Explosive Device) e missili guidati. Le contromisure fanno parte dell'ormai nutrito arsenale di "armi" di guerra o guerriglia elettronica.
Su Internet il materiale abbonda. Per esempio questa brochure della francese Elta su un "barrage jammer" da campo di battaglia attivo su frequenze comprese tra 20 e 110 MHz. O questa descrizione di un analogo apparato brevettato negli Stati Uniti. Un interessante articolo della rivista Armada International parla di questi sistemi utilizzati in diverse situazioni tattiche. Un "barrage jammer" è un dispositivo capace di impegnare una certa potenza emissiva su un ampio spettro di frequenze con brevi impulsi che vanno a disturbare proprio i sistemi di comunicazione che cercano di aggirare il jamming con le tecniche di "frequency hopping". Naturalmente, avverte Armada, bisogna usarli con cautela, perché possono disturbare le trasmissioni amiche su quelle stesse frequenze.
Nel caso dei "motorcade" presidenziali, lo scopo è forse più limitato. Si tratta di disturbare soprattutto le comunicazioni via cellulare, in modo che eventuali terroristi non possano imitare gli attentatori dei treni di Madrid, facendo esplodere le loro bombe con una chiamata telefonica. Grazie a un link fornito da Andrea su Flickr ho trovato questa impressionante serie di fotografie che illustrano molto in dettaglio i veicoli usati per la scorta presidenziale americana. Altri articoli, come quelli pubblicati sul magazine online Defense Update, parlano degli apparati sfornati dall'industria militare israeliana, con altre fotografie molto efficaci.

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