08 settembre 2007

Il sogno di una radio digitale made in Italy

Tra i molti tecnologi, imprenditori e inventori che ho la fortuna di frequentare c'è anche Mauro Fantin, fondatore di Visionee e radioamatore (IZ3HRM). Mi sono incrociato spesso con Mauro nel corso delle periodiche tecno-cene organizzate da Equiliber, un gruppo di esperti, tecnici e giornalisti interessati alle nuove tecnologie e allo sviluppo sostenibile. Ma non abbiamo mai parlato di radio, fino a qualche settimana fa, quando Mauro - avendo visitato RP - mi ha inviato un messaggio per segnalarmi il suo call di radioamatore (un particolare che ignoravo) e dirmi che di radio avremmo proprio dovuto parlare.
Qualche giorno fa gli ho telefonato per farmi raccontare il perché. E' saltato fuori che Mauro e la sua società nutrono un forte interesse imprenditoriale nei confronti del DRM e del T-DMB. Visionee, l'azienda di Fantin, ha lavorato a lungo con la RAI per lo sviluppo di tecnologie e hardware di IP-TV e DTT. Ora che la RAI ha avviato la sperimentazione del T-DMB - mi dice Mauro - ho pensato di progettare qualcosa in ambito radiofonico. Il grosso problema della radio digitale, soprattutto se si pensa al DRM, è la grande scarsità di apparecchi riceventi. Secondo Mauro quel poco che è stato annunciato non raggiunge i volumi necessari, è troppo costoso e mal distribuito. Per scatenare un reale interesse da parte del pubblico e quindi trascinare quello dei broadcaster, dei fornitori di contenuti e dell'intero mercato della pubblicità o dei servizi pay per use, occorrono le radio. L'idea di Visionee consiste non tanto nel produrle, queste benedette radio, ma di realizzare i presupposti di una sostenibile industrializzazione di prodotti a basso costo.
Due i pezzi di questo piano. Il più importante consiste nello sviluppo di un core di software possibilmente open che consenta alle case di produzione di sfornare radio multistandard da 30 o addirittura 20 euro a partire da un chipset come l'MSI001 proposto dalla britannica Mirics Semiconductors. Accanto a questo core, Mauro sta pensando di sviluppare anche una piattaforma di gateway che faciliti l'impacchettamento di canali agendo da centrale di smistamento tra provider di contenuti e carrier infrastrutturali (per esempio la RAI). In questo modo sarebbe tra l'altro possibile ridurre drasticamente le barriere di accesso a chi non produce programmi su scala nazionale. Un software di "clearing house" e smistamento come questo faciliterebbe la raccolta di stream (basati evidentemente su IP) e la loro ridistribuzione all'interno dei multiplex T-DMB.
Ancora una volta sottolineo l'eseguità dei costi previsti da Mauro per i futuri ricevitori. Secondo lui un simile target di prezzo è realistico e non ci sono troppi vincoli di natura tecnologica per quanto riguarda lo sviluppo e il rilascio del core di ricezione e controlo e del gateway per l'impacchettamento dei multiplex.
Il problema è scatenare l'iniziale interesse di uno o più finanziatori e soprattutto pianificare una campagna che non dev'essere solo industriale ma deve riguardare il marketing della radio digitale. Mauro ritiene per esempio che si debba cercare inizialmente di catturare le fasce molto giovanili, quelle che i media tradizionali non riescono più a intercettare. In Italia difficilmente si muove qualcosa se la politica non lo vuole davvero e forse, ipotizza Fantin, la prospettiva di costruire uno strumento di comunicazione coinvolgente per i più giovani può risultare appetibile per una classe politica che con un certo pubblico non riesce più a comunicare.
Naturalmente dietro a un progetto così ambizioso ci sono anche ragioni economiche. E culturali. Un software così interessante e innovativo può attivare un circolo virtuoso di nuove aziende, provider di servizi, corsi e ricerche accademiche. Mauro cita con un pizzico di sana invidia l'area geografica in cui Mirics si trova oggi a operare, nel sud dell'Inghilterra. Ogni poche centinaia di metri sorgono piccole startup (per esempio 3D-Labs, che con Mirics collabora proprio per la realizzazione di encoder e media processor) in cui covano continuamente nuovi prodotti e idee. Un humus per le alte tecnologie che trapiantato in Italia non richiederebbe una grossa forza industriale ma potrebbe dare molto da lavorare ai cervelli nostrani. E dal punto di vista di contenuti e servizi le possibilità offerte da uno standard come il T-DMB sono infinite. Immaginiamo, per esempio di avere un ricevitore T-DMB con interfaccia Bluetooth, in grado di ordinare attraverso il telefono cellulare il brano musicale che stiamo ascoltando e autorizzarne l'archiviazione sulla memoria di bordo. E mille altre idee e trucchetti di questo tipo.
Solo un bel sogno? Visionee non dispera di poter sfruttare i già solidi rapporti con RAI e altri operatori e pensa di coinvolgere eventualmente qualche personalità di spicco del mondo industriale o magari musicale-radiofonico, che sposi l'idea e aiuti a promuoverla. Ma siamo in Italia e il rischio che i sogni restino tali c'è sempre. Pochi giorni dopo aver parlato con Mauro - con il quale tornerò ovviamente a discutere - mi è arrivato, guarda caso, un comunicato stampa di Mirics Semiconductors. Il chipmaker annuncia una collaborazione con la cinese ChengDu New Star per la realizzazione di un nuovo modulo DRM/FM/AM, il WR608, che viene presentato in questi giorni ad Amsterdam, in occasione del salone IBC (una demo è stata organizzata presso il padiglione della Thomson, nella Hall 1 Balcony B-4). Digital Radio Mondiale ha un gran bisogno di moduli come questi, specie dopo un annuncio come il ritiro del Sangean DRM-40. Ma i chipset Mirics, come viene ricordato anche nel comunicato, permettono di realizzare soluzioni di radio digitale ancora più versatili. E' molto giusto il commento dell'amico Daniel Hirschler sul suo blog dedicato alla radio digitale (viene citato un lungo articolo di Electronics Talk sul modulo WR608). Dopo la miscela di esperienze positive (poche) e negative (molte) generate dal modulo Radioscape, resta ancora da dimostrare la reale possibilità di fare di questi moduli un prodotto finale robusto e funzionante. Forse le prspettive con il T-DMB e il DAB+ sono migliori, forse no (come sapete il DRM in HF e onde medie a me non piace e sono più propenso a ritenere che abbia più senso una sua applicazione su scale molto locali in porzioni di spettro oggi scarsamente utilizzate, come la parte alta delle HF o magari l'ex spettro televisivo nella Banda I VHF).
In ogni caso la competenza tecnica e il vitale spirito di iniziativa di Mauro Fantin ci fanno davvero sperare di poter presto leggere i nomi delle startup italiane nei prossimi comunicati sui moduli e sui ricevitori per la digital radio.

CDNSE and Mirics deliver low-cost solution for the Chinese DRM radio market
Fleet, UK & Beijing, China, 3 September 2007: CDNSE and Mirics have worked together to create volume solution WR608 for the Digital Radio Mondiale (DRM) market, and will demonstrate these solutions with Thomson at IBC - the internationally renowned broadcasting and media exhibition. A prototype of WR608 can be viewed on Thomson's booth located in hall 1, booth 1411 on Balcony B-4.
The WR608 is a portable multi-function digital radio receiver platform designed for DRM, FM and AM applications. The highly integrated NewStar WR608 platform enables aggressive bill of materials (BOM) cost reduction and rich, exciting features to simplify the design of mobile digital radio products. An integrated NewStar RCSS engine provides the capability of deploying various kinds of digital radio technologies in one platform. The software-defined RCSS engine makes implementing multiple digital broadcasting standards in one platform possible.
The Mirics MSI001 poly-band tuner provides the RF for CDNSE's WR608 DRM solutions. With coverage from the low AM frequencies right through to high L-band, the MSI001 allows creation of radios which support DRM along with other radio standards - FM, DAB/DMB or HD-Radio. The MSI001’s wide frequency coverage supports FM globally. Even TV standards like T-DMB or DVB-H can be included in products using the MSI001.
Simon Atkinson, CEO of Mirics, commented, "We're delighted to be working with CDNSE on these class-leading products, and look forward to working together for good success in the Chinese and export markets for DRM radio."
Haochun Liu of CDNSE said, "The Mirics MSI001 provides a flexible RF platform for our radio products, and has many features which will empower our advanced product development plans."
In addition to low power and low cost (enabling high volume battery-powered products) benefits, the MSI001 has many features supporting DRM / DAB - including a very fast synthesizer subsystem. This gives more opportunity for power saving, plus the ability to "sniff" other frequencies or standards during DRM or DAB's guard bands - which is ideal for simulcast and other advanced systems.

About CDNSE
Chengdu NewStar Electronics Company (CDNSE) is located at Chengdu High Tech Zone, is a certified “High Tech Company” by Sichuan Bureau of Science and Technology. NSE focuses on the design and development of multiple-function and advanced cost-performance ratio solutions of communication systems using OFDM technologies. Based on the idea of forward-looking products, advanced technologies and full heart services, all CDNSE’s employees wish to work with friends in the world in order to speed the transition from analog audio broadcast to digital audio broadcast using DRM technology.

About Mirics Semiconductor
Mirics Semiconductor Inc. is a start-up RF and mixed signal fabless semiconductor company delivering innovative solutions for the mobile broadcast receiver market segment. Founded in 2004 and based in Hampshire, UK, Mirics has brought together a strong silicon development team with extensive experience in RF technology, wireless/algorithms, IP, silicon delivery and system architecture. Mirics’ first commercial product, the MSI001, is the world’s first true poly-band tuner and represents the most technologically advanced product of its type.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao a tutti,
non sono un esperto ma mi permetto di fare qualche osservazione:
- RP scrive " (come sapete il DRM in HF e onde medie a me non piace e sono più propenso a ritenere che abbia più senso una sua applicazione su scale molto locali in porzioni di spettro oggi scarsamente utilizzate, come la parte alta delle HF o magari l'ex spettro televisivo nella Banda I VHF)." Il DRM non può essere usato nella I banda VHF perchè è stato progettato per funzionare fino a 30 MHz. Per vedere funzionare il DRM su VHF 30-120 MHz dobbiamo aspettare il DRM plus (2010?); sarebbe estremamente interessante vedere il DRM plus in azione tra 87,5 e 108 MHz: che canalizzazione avrebbe? si parla addirittura di tv mobile con canalizzazione a 100 Khz, mah. L'argomento secondo me è di estremo interesse ma mi fermo qui perchè sennò entro nella futurologia...
- RP scrive "Immaginiamo, per esempio di avere un ricevitore T-DMB con interfaccia Bluetooth, in grado di ordinare attraverso il telefono cellulare il brano musicale che stiamo ascoltando e autorizzarne l'archiviazione sulla memoria di bordo."
Questa funzione io la escluderei: chi produrrà i contenuti via DMB secondo me starà ben attento a far si che tali contenuti siano protetti.
- RP scrive: " In Italia difficilmente si muove qualcosa se la politica non lo vuole davvero e forse, ipotizza Fantin, la prospettiva di costruire uno strumento di comunicazione coinvolgente per i più giovani può risultare appetibile per una classe politica che con un certo pubblico non riesce più a comunicare."
Oddio, per quanto riguarda i contenuti della radio digitale, io lascerei completamente fuori la politica. Se si vogliono veicolare messaggi politici attraverso la radio digitale, allora è il sistema migliore per allontanare i giovani. Tutto IMHO, per carità.
- L'idea generale di Fantin non è buona: è eccellente. Non voglio scoraggiare nessuno (sono un semplice appassionato di radio e non ho alcuna competenza tecnica e/o economica per bocciare nessun business plan) ma consiglierei di procedere con i piedi di piombo perchè impegnarsi col DMB significherebbe sostanzialmente fare concorrenza a giganti dell'elettronica come Samsung (anno di nascita 1969) e LG (1958). Comunque in bocca al lupo!
Sarei uno dei primi acquirenti di una radio AM/FM/DAB+/DRM/DMB (troppi standard??)!

Saluti

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

«Il DRM non può essere usato nella I banda VHF perchè è stato progettato per funzionare fino a 30 MHz»
Questo è un commento specioso, Hamlet, era chiaro che il riferimento fosse all'estensione dello standard verso le nuove frequenze. Una estensione (fino ai 120 MHz) allo studio da parecchio tempo, e proprio con il preciso obiettivo di consentire lo sfruttamento delle bande I e II VHF.

«Questa funzione io la escluderei: chi produrrà i contenuti via DMB secondo me starà ben attento a far si che tali contenuti siano protetti.» Questa funzione è appena stata annunciata da Ibiquity per HD Radio e si chiama iTunes Tagging. E' proprio perché i contenuti sono proteggibili che si possono vendere, Hamlet, semmai dovremmo auspicare sistemi di protezione interoperabili per non chiudere una piattaforma di distribuzione e vendita (come ha fatto Apple con iTunes). Broadcaster e produttori di terminali saranno semmai ben attenti a non consentire la registrazione digitale gratuita ma il telefonino può appunto diventare un ottimo canale di ritorno per l'"m-commerce". L'idea è del tutto plausibile e sostenibile ed è tra le tante ipotesi di modello di business proposte da Fantin.

«Oddio, per quanto riguarda i contenuti della radio digitale, io lascerei completamente fuori la politica. Se si vogliono veicolare messaggi politici attraverso la radio digitale, allora è il sistema migliore per allontanare i giovani.»
Vero, ma ancora una volta proviamo a non restare troppo in superficie. Nessuno dice che il T-DMB deve avere un canale di tribune politiche per i giovani, sarebbe un'idea stupida. Ma non dimentichiamo che Italia 1, in tv è un format pensato per i giovani e serve precisamente a questo: tenere il contatto tra un editore televisivo piuttosto interessato al potere politico e un pubblico che tende a fregarsene di tutti gli altri mezzi di comunicazione. Il "messaggio politico" può essere molto sottile, una dichiarazione in un giornale radio, la notizia di un a iniziativa sociale giovanile, o un semplice spot elettorale. E la speranza - sempre dura a morire - è che finalmente la nostra classe politica se ne renda conto. Se il problema è raggiungere i giovani, bisogna utilizzare i canali giusti. A quel punto in campagna elettorale potresti anche immaginare uno spot radiofonico di un candidato (sempre che lor signori ci diano un giorno la possibilità di sceglierlo noi, il candidato). Ancora una volta a me sembra un discorso che fila, spero di essere riuscito a spiegarlo meglio.

Anonimo ha detto...

RP scrive "«Il DRM non può essere usato nella I banda VHF perchè è stato progettato per funzionare fino a 30 MHz»
Questo è un commento specioso, Hamlet, era chiaro che il riferimento fosse all'estensione dello standard verso le nuove frequenze. Una estensione (fino ai 120 MHz) allo studio da parecchio tempo, e proprio con il preciso obiettivo di consentire lo sfruttamento delle bande I e II VHF."

Mi scuso se il commento è sembrato arrogante, evidentemente ho capito male io.
Comunque visto che parli del drm plus, tutto il discorso è ovviamente rimandato al futuro, al 2010 se va bene. Ma chi sa cosa può succedere da qui al 2010?

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

Ho scritto "specioso", non "arrogante"! Come si può leggere anche sul sito drm.org il consorzio DRM ha già deciso nel 2005 di rivedere ed estendere il sistema per lanciarlo sulle frequenze fino a 120 MHz. La fase di revisione e testing iniziale era prevista dal 2007 al 2009. Al 2010 siamo piuttosto vicini, non so che cosa possa succedere di così epocale in pochi anni. Noi tendiamo spesso a una percezione falsata dell'evoluzione tecnologica. Ci sono cambiamenti che avvengono in pochissimo tempo, altri che richiedono comunque una fase di maturazione. Molto più preoccupante, per il DRM, non è il limite di frequenza da rispettare per questo tipo di modulazione, ma la disponibilità "in volume" di apparecchi riceventi. Che cosa succederà nel 2011? Non ne ho idea. Di UMTS abbiamo sentito parlare la prima volta alla fine degli anni novanta, le reti dovevano essere pronte nei primi anni duemila. Sono arrivate in ritardo e oggi il fatto di avere in tasca un telefono UMTS non mi ha ancora spinto a fare una sola videochiamata. Eppure gli operatori i loro investimenti li hanno fatti. E' stata una combinazione di evoluzione degli standard, degli apparati di rete e di disponibilità dei terminali, mossa dalla speranza di attirare milioni di abbonati. Per la radio digitale assisteremo allo stesso tipo di evoluzione? Non saprei dirlo. Nel caso del DRM siamo ancora fermi alla parte "evoluzione dello standard", gli apparati di rete sono ancora abbastanza pochi e i terminali non esistono (mi rifiuto di chiamare un software per pc e una complicata modifica a radio semiprofessionali "terminale"). Non solo quindi non c'è una vera richiesta da parte del pubblico ma mancano i presupposti perché l'industria si muova in base alla concreta speranza di stimolare questa richiesta. Ci arriveranno altri sistemi di radio digitale prima del DRM? A naso risponderei: sì, altri sistemi mi sembrano un po' meglio posizionati. Le cose in questo settore possono cambiare in fretta, ma giurerei che due o tre anni servono ancora perché la situazione complessiva raggiunga quel numero di giri indispensabile perché, dopo, tutto si muova davvero velocemente.