13 luglio 2008

La "band" di chi ascolta le onde corte

Camminando lungo la frastagliata linea di intersezione tra alternative pop e Victorian funk, Fabrizio (mai fidarsi dei dentisi, l'ho sempre pensato, sono capaci di farsi il piercing sul naso con il trapano e tatuarsi con gli ultrasuoni) mi scrive di essere inciampato nella più sophisticated e post-everything delle pop band londinesi. Un terzetto che si è dato un nome che è tutto un programma per noi appassionati delle onde corte: The Shortwave Set. E se andate sul canale YouTuve del loro ultimo, recente album, Replica Sun Machine, capite anche il perché. Il gruppo utilizza una batteria di strumenti elettrici ed elettronici che include anche l'elusivo Theremin, nient'altro se non un'antenna per esecuzioni musicali.
Un ulteriore elemento che fa di questo strano complessino un potenziale portabandiera dell'hobby del radioascolto, molto diffuso come sapete in Scandinavia, è la presenza di una vocalist svedese, che tra l'altro ho scoperto provenire da un villaggio vicino a Växjö, dove ho degli amici (qui è intervistata dalla tv svedese, ma Ulrika Bjorsne non spiccica una parola e si limita a sfogliare una rivista mentre Andrew Pettitt, l'altro vocalist parla con la giornalista in cockney strettissimo).
Trovate esempi musicali con Theremin sul canale YouTube o sulla pagina MySpace della band, ma purtroppo il sito Web ufficiale ancora non è ultimato. Invece i critici online e persino le radio private italiani sembrano essere tra i più attenti nel seguire il nuovo fenomeno musicale inglese, premiato nel 2005 da BBC Radio One per il suo album d'esordio, The Debt Collection. Tra i tanti che non potrei citare qui SentireAscoltare parla del lungo lavoro di produzione dell'ultimo album, mentre la rubrica Frequenze Indipendenti, in onda tutti i giorni su Rete 96 Network in Romagna (che sia la radio ufficiale dello studio dentistico Magrone? Tutto è possibile con i dentisti) propone una recensione interessante.
Se poi volete approfondire sul Theremin, perché non fare un salto all'Electric Eclectics Festival di Toronto, organizzato il primo di agosto prossimo dall'artista canadese Gordon Monahan, autore di Theremin in the rain? Oppure potreste accontentarvi di un più abbordabile Without Touch 2.0, organizzato dalla Conrad Hansen Musikschule di Lippstadt in Germania il prossimo 12 settembre.
Adesso mi tolgo la bandana da zio ciula che accompagna il nipote ai concerti dei Radio Head per cercare di broccolare, torno alle Variazioni Goldberg, smetto di scrivere bestialità su esperienze musicali ormai del tutto fuori target per me e mi affido interamente a Chris Diemoz, l'unico che per ragioni di età e preparazione può veramente tener testa al nostro funky dentist.

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