08 dicembre 2008

Solomon Islands Broadcasting di nuovo nei 31 metri

Quando nel corso di una conversazione casuale mi capita di accennare al mio interesse nei confronti dell'ascolto di segnali radio lontani, l'argomento in genere tende a cadere nel più totale disinteresse. Mancano proprio gli appigli culturali, comportamentali per riuscire a comprendere *perché* un segnale radio lontano possa essere giudicato interessante da chicchessia. Bisogna risalire agli anni quaranta, alla guerra mondiale, per ritrovare nel gesto della sintonia di un segnale radio debole e disturbato, magari addirittura illegale, un comportamento autenticamente collettivo. Da troppo tempo la sintonia su un canale radiofonico, televisivo o più recentemente su Web si risolve con un gesto semplice, il pulsante di una memoria preimpostata, di un telecomando, un'icona da cliccare. Non c'è più nessun fascino, soprattutto si dà per scontato che premere un pulsante significa far comparire all'istante un suono, un'immagine in movimento. Che qualcuno possa faticare tanto per aprire un canale riempito apparentemente solo di silenzi e rumori, che possa impiegare ore, giorni, addirittura anni per estrarre da quei rumori un contenuto minimamente intelliggibile, sfugge alla comprensione dei più, fa piuttosto pensare a qualche strana psicopatologia.
A volte succede che qualcuno, per educazione, finga di interessarsi e ti chieda "quanto sia potente la tua radio", intendendo chiedere: "qual è allora la stazione più lontana che hai ascoltato"? E allora tu metti da parte la complicazione di un hobby in cui il segnale più lontano non è necessariamente più difficile da ascoltare e rispondi che naturalmente le stazioni più lontane sono quelle che trasmettono dal Pacifico, Radio New Zealand, la Papuasia, le isole "Salomone".
Solomon Islands Broadcasting Corporation di Honiara è una delle prede più esotiche per chi ascolta dall'Europa. Ricordo che per molto tempo fu una stazione estremamente rara, almeno qui nel Sud Europa. Io l'avevo ascoltata la prima volta durante un viaggio in California. Poi negli anni novanta, anche per merito di apparecchiature di ricezione più efficienti, la sua frequenza di 5020 kHz (circa, è sempre stato un canale ballerino) è diventata sorprendentemente regolare, verso le otto di sera nostre, all'inizio delle trasmissioni mattutine. Ultimamente la frequenza non era più stata ascoltata, il trasmettitore (che in passato era stato anche danneggiato dalle tempeste) sembra spento. Ma proprio in questi giorni Honiara è rispuntata su un'altra frequenza delle onde corte, quella storica dei 31 metri, intorno ai 9541,5 kHz. Segnalata per la prima volta negli ultimi giorni di novembre, SIBC ha destato parecchia sorpresa, perché quella frequenza sembrava ormai perduta, come tante altre utilizzate su scala locale. Il segnale è stato riportato in Australia, negli USA e anche in Europa chi ha la fortuna di utilizzare apparecchiature software defined come il ricevitore Perseus da giorni sorveglia la frequenza e rileva la presenza del segnale nello spettro, anche senza "ascoltare" un vero e proprio sonoro da Honiara. In questa stagione, il periodo migliore, i segnali dal Pacifico nei 31 metri si ascoltano nella mattinata, tra le 8 e le 10.30, più o meno. Purtroppo il sito Web di SIBC risulta in questo momento irraggiungibile.

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