26 gennaio 2009

Barrow, Romagna

Giampaolo Galassi e Fabrizio Magrone hanno ricevuto ieri in serata, sulla frequenza di 680 kHz, un segnale che quasi certamente (il quasi è d'obbligo perché non c'è purtroppo la possibilità di confrontare le registrazioni via radio con quelle dei flussi Internet della stazione ascoltata) arrivava da KBRW, Barrow, sulla costa settentrionale dell'Alaska. Pochi accordi di chitarra, la voce femminile di una tipica "ballad". Una distanza relativamente breve (settemila chilometri o poco più), ma certamente la cosa più difficile mai ascoltata in Italia. Per cercare di distinguere le note è tassativo usare la cuffia ed essere molto concentrati, soprattutto sui toni bassi:




Quello della ricezione di segnali radio a lunga distanza è un hobby molto particolare che riesce a mescolare aspetti tecnico-scientifici di livello sicuramente accademico a sensazioni che riguardano, invece, la nostra sfera irrazionale, emotiva. Le onde radio sono regolate da equazioni molto complesse. Ancora più complesse sono quelle che governano la ionosfera, il plasma che guida i segnali tra due punti geografici separati da distanze che sembrano impossibili. Poi ci sono le regole dell'elettronica dei ricevitori analogici, della matematica e del software dei ricevitori numerici. Insomma, sembrerebbe tutto così arido, così deterministico, privo di sorprese.
Ma non è così, i segnali trasportati sono le voci del nostro prossimo, le loro identità culturali, i loro desideri, spesso le loro tragedie. E con tutte le regole che possiamo applicare ancora non siamo riusciti a ricavare una teoria unificata, un sistema capace di dirci che date queste e quest'altre condizioni al contorno, utilizzando questo e quel dispositivo, allora non potremo che sintonizzarci su... Possiamo contare solo su qualche regoletta generale e della statistica che ci dice come i percorsi propagativi tendono a privilegiare l'ascolto effettuato a latitudini geografiche estreme, dove le condizioni di oscurità prolungata possono fare la differenza.
In passato, queste regole generali ci dicevano che l'ascolto di certe aree geografiche dall'Italia, alle frequenze delle onde medie, fosse se non proprio impossibile, molto poco probabile. Eppure nella finestra di questi ultimi anni, in corrispondenza del minimo del penultimo ciclo solare, molti tabù sono crollati, dalla West Coast americana all'estremo oriente asiatico. Resisteva un mito che a questo punto sembrava sempre più attendibile nella sua non raggiungibilità. A dispetto di varie segnalazioni nel centro Europa, in Italia non c'era stata notizia di ascolti di stazioni in onde medie dall'Alaska. Uno stato americano propagativamente molto diverso dalla California, che viene regolarmente ascoltato in Nord Europa attraverso tracciati transpolari, dopo percorsi relativamente brevi. Più che la distanza, però, il Nord Europa è favorito per il buio, perché quando in Alaska comincia o finisce di far buio (quasi mai di inverno), dalle nostre parti il sole è troppo alto. E nel tardo pomeriggio invernale, quando in teoria l'oscurità favorisce entrambi, ci si mette sempre di mezzo l'assorbimento del segnale, che si disperde nella ionosfera sopra il polo. A meno che le condizioni geomagnetiche non siano molto tranquille, come quelle che negli ultimi sei mesi hanno consentito di ascoltare dagli Stati Uniti una marea di stati e stazioni ritenuti fuori portata.
Un aiuto viene certamente da strumenti come il ricevitore SDR Perseus, che permette a Fabrizio di visualizzare la portante di KBRW e coltivare la speranza di un po' di audio che la rimpolpi. Ma tenete conto che la registrazione effettuata da Giampaolo si basa su ricevitori tradizionali. E al posto delle lunhgissime antenne filari utilizzate nel Nord Europa su queste frequenze, qui sono bastate antenne molto più compatte di tipo loop (magnetiche e "delta"). L'orario era quello delle 20.30 UTC, le nostre 21.30, al sorgere di quel poco sole in Alaska e poco prima che il tramonto sulla costa Est degli Stati Uniti privilegiasse altre, meno esoteriche, stazioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hats off a entrambi...! Non trovo altre parole.

Chris