27 maggio 2009

Radiofari con microcontroller "in a box"

Nutro molto fascino nei confronti della sperimentazione dei radiofari radioamatoriali a bassissima potenza utilizzati negli studi propagativi e non voglio perdere l'occasione per segnalarvi, di tanto in tanto, i progetti autocostruttivi più interessanti. Il fascino di questi trasmettitori sta nella possibilità di fare arrivare i segnali a migliaia di chilometri di distanza con emissioni di pochi milliwatt, magari grazie all'uso di modulazioni particolari gestite via software. L'obiettivo è implementare il software non su un ingombrante personal computer, ma con un singolo chip di un microcontrollore, realizzando così sistemi molto compatti. Questa volta i link sono stati presi dalla lista di discussione della telegrafia lentissima, QRSS, che recentemente ha trattato l'argomento dei sistemi per la trasmissione autonoma, "senza computer", del sistema WSPR (il software per la trasmissioni a bassa potenza sviluppato da un radioamatore premio Nobel, Joe Taylor). Le pagine qui citate si riferiscono a circuiti basati su microcontrollori programmabili.
Due i progetti più interessanti, uno dei quali molto articolato è stato sviluppato da Stu Phillips "intense Brit" che abita a Menlo Park, alla periferia sud di San Francisco. Trovate tutti i dettagli del suo progetto WSPR QRPP (la sigla per micro-potenza) sul suo blog EtherGeist. In parte italiano in parte svedese, è il circuito (vedere illustrazione) disegnato da Paolo Saia e Johan Bodin. Riferimenti sul sito di Paolo IZ1KXQ e Johan SM6LKM (vedere il progetto designato MJB002).
Tutte queste informazioni si riferiscono a circuiti in grado di funzionare con una semplice alimentazione, senza essere collegati a computer capaci di generare la sequenza dati. I radiofari possono essere dunque sistemati in qualsiasi posizione, magari con alimentazione solare, o del tutto remotizzati. Ricordate che per operare sulle frequenze QRSS bisogna essere radioamatori con licenza.

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