05 giugno 2010

1967: quella nave spia al largo di Israele in guerra



C'è un precedente davvero inquietante del tragico assalto alla Mavi Marmara, compiuto dalle forza aeronavali israeliane nelle acque internazionali del Mediterraneo orientale, per impo
rre il bloc
co della Striscia di Gaza alla flottiglia di natanti partiti dalla Turchia carichi di "aiuti umanitari" (che per dovere di cronaca le autorità di Hamas tengono da mesi bloccati al punto di confine di Kerem Shalom, dove sono stati trasportati, da Ashdod, a bordo di decine di camion giornalieri).
Un precedente che risale alla settimana più eroica della breve storiografia moderna israeliana, la mitica Guerra dei Sei Giorni, ma che non coinvolge una nazione ostile allo Stato ebraico bensì il suo migliore alleati, gli Stati Uniti, che dovettero ingoiare il brutto rospo di ben 34 marinai uccisi dagli israeliani a colpi di siluri e mitragliate dei temibili caccia Mirage.
L'episodio risale anch'esso all'inizio di giugno di 43 anni fa e coinvolge una unità della marina militare americana, la USS Liberty, attrezzata come nave spia e incaricata di incrociare al largo di un teatro di guerra giudicato pericolosissimo in anni in in cui i principali avversari si Israele godevano dell'esplicito appoggio dell'Unione Sovietica.
Come rivela un documento della National Security Agency ancora zeppo di omissis, la USS Liberty era attrezzata per l'eavesdropping, l'intercettazione di comunicazioni in VHF e UHF. Quando il mattino dell'8 giugno 1967 i marinai a supporto delle unità operative addette alla ricezione radio furono investiti da un inferno di piombo di gran lunga più violento dei colpi che hanno reclamato le nove vite a bordo della Marmara, il primo pensiero andò a un attacco a tradimento sferrato dagli arabi dalle coste egiziane. Il quadro cambiò repentinamente quando arrivarono i Mirage con la Stella di Davide. Per 17 ore, con decine di vittime per un colpo di una motosilurante andato a segno, gli uomini della Liberty fecero di tutto per tenere a galla una chiglia perforata da un vistoso squarcio. Le foto successivamente diffuse sono drammatiche.
Per una strana coincidenza sono venuto a sapere
dell'episodio grazie a una recensione apparsa sul trimestrale Cryptologia, che parla nel suo ultimo numero (uscito molte settimane prima dell'abbordaggio alla Marmara) di un libro pubblicato nel 2009 dal giornalista James Scott, il figlio di uno degli ufficiali a bordo della Liberty.
Sulla base di una quantità di documenti desecretati che includono le registrazioni delle comunicazioni radio di allora, Scott ha rivelato che il micidiale attacco alla nave spia non era affatto quell'errore dietro cui gli Israeliani si erano inizialmente trincerati (gli americani ingoiarono anche il secondo rospo delle scuse ufficiali e delle riparazioni negoziate dal giovane ambasciatore Ytzhak Rabin). Tel Aviv volle esplicitamente colpire la Liberty e le sue attrezzature d'ascolto. Scott documenta tutto fino all'ultimo colpo sparato, ma nel suo libro "The Attack on the Liberty", pubblicato da Simon&Schuster e disponibile a partire da luglio anche in versione paperback, non avanza alcuna ipotesi sulle vere ragioni dell'operazione militare.Non è escluso che Israele temesse l'eventualità che le informazioni raccolte dalla nave spia potessero finire in mano ad agenti arabi o sovietici. La Liberty e i suoi morti restano a tutt'oggi una macchia vistosa nelle relazioni tra Israele e Stati Uniti e stupisce che nelle cronache di questi giorni siano pochissimi, almeno dalle nostre parti, i rimandi a quanto successo in quel solo apparentemente lontano mese di giugno del 1967.
Ecco qui di seguito una drammatica registrazione delle comunicazioni dell'8 giugno 1967, rilasciata 40 anni dopo dalla NSA. Dopo che la Liberty fu colpita da un siluro, il comando americano nel Mediterraneo dette ordine di monitorare le trasmissioni radio nell'area. Quello che saltò fuori furono queste conversazioni, in ebraico, tra gli elicotteri israeliani e la torre di controllo della base di Hatzor (nell'entroterra a est di Ashdod!):

(per il file in pdf delle trascrizioni in inglese del dialogo elicotteri torre, cliccare qui; i piloti annunciano di aver avvistato una nave da guerra colpita dal proprio fuoco e invitano a organizzare il recupero in mare dei marinai che sono stati visti saltare fuori bordo).



1 commento:

iKlee ha detto...

grazie andrea. molto interessante!