22 gennaio 2011

SDR, Perseus remoto, NetSDR e evoluzione dell'I/Q

Le novità che riguardano le applicazioni radioamatoriali del Software Defined Radio, i dispositivi e kit per autocostruzione, gli applicativi software arrivano a ritmi praticamente quotidiani. Non passa giorno senza qualcosa di nuovo. La novità del momento è di queste ore e concerne la disponibilità del software di controllo/demodulazione del ricevitore Perseus: è la quarta versione del programma e incorpora finalmente la tecnologia di controllo remoto messa a punto da Nico Palermo. Da oggi il Perseus è nativamente controllabile via Internet e ci sono già diverse radio collegabili in UK, Germania e Italia. Il nuovo software può essere scaricato (ma naturalmente occorre avere un Perseus fisico) da questo indirizzo. Per seguire in modo geolocalizzato lo sviluppo del network dei Perseus attivati è stato creato questo mashup Google Maps:http://www.microtelecom.it/map/PerseusServers.html. Qui invece una ottima introduzione di Andrea Montefusco alla configurazione TCP/IP di Perseus.
Le novità però non si esauriscono qui. Il frontend "semplificato" (cioè non basato su conversione diretta ma su segnali QSD) della americana Lazydog, LD1-B rilasciato da poche settimane, ha già un upgrade interessante: un chip isolatore della porta USB di controllo che riduce ulteriormente la soglia del rumore di fondo. Ecco un link con un filmato che dimostra il notevole effetto ottenuto con il chip Analog Devices ADUM-4160: http://garage-shoppe.com/wordpress/?p=730. Anche con questo add-on il prezzo del LazyDog già assemblato resta sotto i 300 dollari, decisamente ragionevoli.
Questi frontend a basso costo sono indicati per chi vuole esplorare le potenzialità dell'SDR senza grossi investimenti, senza per questo rinunciare alle funzionalità che sono comunque di tutto rispetto. Uno dei problemi per chi utilizza i dispositivi di tipo "I/Q" è che in genere questi front end generano segnali in quadratura che devono essere acquisiti dal computer per la demodulazione software. Una operazione che richiede schede audio di ottima qualità e di larghezza di banda estesa. Di solito la componentistica standard dei pc non basta. Presto però il problema potrebbe essere del tutto superato essendo già piuttosto numerosi i progetti SDR che puntano all'integrazione tra front end I/Q e stadio di digitalizzazione della banda base ottenuta. Il flusso di bit della media frequenza digitale in questo modo può essere messa a disposizione del pc tramite porta USB. La disponibilità di chip ADC/DAC di eccellente qualità favorisce questi progetti (uno dei primi esempi commerciali è rappresentato dall'italiana CiaoRadio, un pioniere passato un po' in secondo piano) che dovrebbero dare un forte impulso all'impiego di ricevitori SDR anche con risorse informatiche più snelle.
Uno dei progetti di integrazione più interessanti, dopo SDR-widget arriva dalla Grecia a firma di Christos Nikolaou SV1EIA, autore di PowerSDR-IQ. Il kit chiama USB2SDR ed è stato pensato per rendere autonoma dalla scheda audio del computer la digitalizzazione dei segnali QSD/QSE (ricetrasmissione) del SoftRock Ensemble. USB2SDR integra una porta per microfono e diverse linee di I/O separate per altre funzioni di controllo. Gli interessati alle prenotazioni del kit possono rivolgersi a questo indirizzo del wiki creato dal designer di USB2SDR. A margine di questa notizia mi sembra decisamente opportuno segnalare che sono venuto a conoscenza del fatto che anche Martin Pertner, progettista del front end PMSDR, pensa di realizzare una versione Plus del suo ricevitore, integrandola con un downconverter per le frequenze VHF/UHF e una scheda audio incorporata.
Tornando infine nel campo dei ricevitori SDR a conversione diretta da cui siamo partiti, tra pochi giorni parte la commercializzazione di NetSDR di RFSpace, un concorrente di Perseus che viene interfacciato al computer attraverso la porta Ethernet. L'apparecchio copre da 10 kHz a 34 MHz e costa 1.500 dollari senza opzioni. Offre la possibilità di esplorare e registrare 1,6 MHz di banda, con ampie possibilità di remotizzazione dovute al supporto nativo dei protocolli IP.

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