13 ottobre 2011

Il coraggioso giornalismo di una radio marsalese

Molto bella l'intervista di Repubblica R2 di oggi a Giacomo di Girolamo, il giornalista siciliano responsabile dell'informazione di RMC101, emittente marsalese che si ascolta in tutta la provincia di Trapani. Il tema dell'inchiesta del quotidiano è ovviamente la latitanza di Matteo Messina Denaro, capo dei capi di Cosa Nostra, un nome che aleggia in modo particolare nella Sicilia orientale da dove la famiglia è originario (Castelvetrano è il comune di Selinunte, figuriamoci). L'isola di Favignana, sede delle mie radiofoniche vacanze estive (le ricezioni FM a lunga distanza dall'amata Favi sono uno dei leit motiv di questo blog), è in questo senso un territorio anomalo perché sostanzialmente immune dalle influenze mafiose più pesanti. Pochi alberghi, pochi esercizi commerciali, nessun locale alla moda dove far circolare droga. Ma sull'isola si trova una villa appartata, di proprietà del potente senatore Antonio D'Alì, dove si mormora sia stato avvistato l'imprendibile latitante. Come background per le vicende narrate da Giacomo di Girolamo su Radio RMC (nonché sulla testata telematica Marsala.it) potete leggervi questo articolo di luglio scorso relativo alle accuse di collusione che la DDA di Palermo muove a D'Alì e le dichiarazioni dell'ex moglie del senatore Maria Antonietta Aula (oggi proprietaria di un magnifico agriturismo) al Fatto Quotidiano.

L'intervista di Flavio Bini

Il cronista di frontiera che sfida il capo dei capi

Giacomo di Girolamo, giornalista di 34 anni, conduce una trasmissione che si rivolge ogni giorno al boss latitante. "Ma io non la intendo come una sfida, raccontare Messina Denaro è un modo per raccontare il mio territorio". "Le minacce? Non fanno paura. Sono parte del mestiere, le metto in conto. Pesa di più l'intimidazione delle querele, che sottraggono soldi e tempo al lavoro". "Lui verrà arrestato, ma come è successo per Riina e Provenzano: quando qualcuno deciderà che il boss non serve più"
MARSALA. Ogni giorno, da tre anni, a Matteo Messina Denaro fischiano le orecchie per almeno tre minuti. Dai microfoni di una piccola radio di provincia, Rmc101, un giovane cronista pone quotidianamente la stessa domanda: "Dove sei, Matteo?". Proprio così, come a un amico. Dando del tu al capo della più importante organizzazione criminale del mondo in una seguitissima trasmissione che ogni giorno ripercorre le vicende del boss latitante. "E' un conterraneo, probabilmente attraversiamo le stesse strade ogni giorno, trattarlo come se fosse una figura inafferrabile contribuisce a alimentare un mito che invece io voglio in tutti i modi demolire", spiega Giacomo Di Girolamo, trentaquattro anni, giornalista da venti. "Ho cominciato da piccolo, prendevo il motorino alle sei e mezzo del mattino, lavoravo in radio prima di andare a scuola e tornavo nel pomeriggio. Ora scrive per quotidiani e periodici nazionali e dirige il portale Marsala.it e la radio Rmc101, la più importante della provincia di Trapani, un folto seguito tra i giovani, mirata soprattutto sul racconto del fenomeno mafioso. Nel 2010 ha pubblicato per Editori Riunti il libro Matteo Messina Denaro: l'invisibile.

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