03 settembre 2013

Onde medie digitali, scenario impossibile?

Quale sarà il destino ultimo delle infrastrutture trasmissive europee che ancora oggi operano sulle frequenze delle onde medie? La Germania ha recentemente annunciato un piano di dismissione totale degli impianti OM dei due canali nazionali DeutschlandsRadio Kultur e Deutschlandfunk, analoghe considerazioni sono in corso in Francia, Spagna, Olanda...
E in Italia? Un piano di razionalizzazione avviato ormai da diversi anni ha portato a una drastica riduzione, con una prima fase di concentramento delle trasmissioni della sola Radio Uno a una cinquantina di impianti. A questa prima fase è seguito un ulteriore sfoltimento a 12 impianti. Uno dei trasmettitori dismessi, i 693 kHz di Siziano-Milano, funzionava in tecnica numerica DRM. Ieri sul blog AIR è stata pubblicata la notizia relativa a una possibile terza puntata di questo piano di ristrutturazione, che secondo l'Associazione Radioascolto dovrebbe concludersi con la digitalizzazione delle onde medie su un totale di sette impianti in tecnica numerica. In effetti questo è lo scenario che si può ricavare dalla originale formulazione di un piano che risale a due anni fa, alla fine del 2011 (non proprio una "novità", dunque). Se quell'assetto fosse mantenuto, il DRM in onde medie dovrebbe coprire circa il 42% del territorio (55% della popolazione). Resterebbe però una grossa incognita. A distanza di poco meno di 24 mesi da quel piano, il mercato dei ricevitori DRM consumer non esiste (è fallito anche l'ennesimo tentativo promosso dalla cinese NewStar con il portatile DR111 e oggi stiamo aspettando che i "rumors" sul ricevitore ibrido Tecsun diventino più concreti, peraltro senza sapere niente di quello che succederà nel fondamentale mercato del car radio). L'idea di tenere in vita sette trasmettitori per una base di ascolto parziale e perdipiù costretta a utilizzare astrusi adattatori di media frequenza e personal computer mi pare azzardata, anche considerando fattori come il forte risparmio ipotizzato sui costi della corrente, o la italica predisposizione alla messa in atto di piani infrastrutturali morti prima di nascere. Contemporaneamente, le grandi nazioni stanno decidendo di spegnere le onde medie, senza più alcun accenno a una eventuale loro migrazione al digitale e c'è anche chi spegnerà l'FM. Resta da vedere l'esito della consultazione Agcom sull'uso delle frequenze sotto i 30 MHz, ma la mia personale scommessa è che le onde medie RAI verranno decommissionate e spente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve, al massimo si potrebbe tenere quei trasmettitori in onde medie dove la copertura fm RAI è scarsa o non c'è, sembra strano ma in alcuni posti al sud è così.