08 settembre 2013

Radio Randal, radio "ufficiale" di Biological 2013, anche su FM?


Con mia grande sorpresa leggendo il programma della fiera BioLogical 2013, allestita per il 7 e 8 settembre nello splendido borgo fortificato di Varese Ligure, capoluogo di una valle nota per le sue numerose aziende di agricoltura e allevamento biologici, mi accorgo che la manifestazione ha una sua "radio ufficiale". Radio Randal dice di essere il proseguimento di un'altra stazione, 9210fm, che in questi ultimi anni ha trasmesso sul Web ma a quanto sembra anche con un minitrasmettitore FM, sulla frequenza di 92.1, nell'entroterra ligure, seguendo in diretta eventi e sagre di paese. Nel manifesto di 92.10FM che ho trovato su Internet si legge che la stazione «è nata in una valle dell'entroterra ligure, dove grazie alle montagne c'è ancora un po' di spazio nell'etere.» Il successore Radio Randal ha uno stream Web che sembra proprio trasmettere in diretta, ma da dove sono io, grossomodo a sudest di Varese, non mi sembra di poter distinguere niente su 92.10. La pagina Facebook di Radio Randal sembra però indicare che il trasmettitore è stato messo in funzione.

Alla fiera del biologico ci stiamo andando, ovviamente vi saprò dire. A quanto ne so la legislazione in materia non consente la creazione di radio temporanee, ma la faccenda merita evidentemente di essere approfondita.

[aggiornamento del 9 settembre]


Per colpa del cattivo tempo non sono riuscito ad ascoltare Radio Randal sui 92.1, la frequenza che i ragazzi che hanno fondato questa Web radio a Sestri Levante sognano di poter utilizzare un giorno per una vera e propria radio comunitaria attiva nel Levante ligure. Per il momento la stazione opera via Internet e occasionalmente partecipa a eventi musicali e a fiere popolari e solidali come BioLogical. In questi casi Radio Randal allestisce una propria postazione per effettuare uno streaming in diretta sul campo, e a volte ridiffonde le sue trasmissioni attraverso un piccolo impianto FM e una antenna che i ragazzi del banchetto di Radio Randal a Varese Ligure, montano su un palo di alluminio. Questo pomeriggio il sostegno era miseramente steso sul selciato della piazza del borgo medievale, sotto il massiccio torrione che simboleggia questa località della Val di Vara. Con i temporali meglio non andare "on air" ma i responsabili dell'emittente mi hanno spiegato che quando era in funzione l'antenna riusciva, con una manciata di watt, a coprire la zona in cui gli altri banchetti dei partecipanti a BioLogical vendevano formaggi, ortaggi, miele, confetture, cosmetici e indumenti di lana di capra lavorata con i metodi antichi (una curiosità mai vista, che merita di essere segnalata).
On air Radio Randal ci vorrebbe anche andare, ma in Italia l'etere ha ben pochi spazi da concedere mentre i legislatori si ostinano a fingere che non sia possibile - o a nessuno interessi - liberarne di nuovi. E invece basta incontrare una realtà come Radio Randal (e come chissà quante altre) per capire che l'etere interessa eccome. Un volantino distribuito a Varese Ligure recita: "Sappiamo che la legge sulla radiofonia non prevede più uno spazio per un progetto che non segua le logiche del mercato, ma per noi la radio deve avere la musica come anima e deve essere accessibile a tutti.» Poche, chiare parole per raccontare una passione che, come dev'essere, cerca di costruirsi comunque i suoi spazi di espressione e condivisione. Nel commento che potete vedere qui in calce lo staff di Radio Randal sembra auspicare che io possa dar loro una mano in tal senso, contribuendo in qualche modo a far sì che anche in Italia esistano le formule previste da molte altre nazioni per favorire l'esistenza di piccole realtà radiofoniche no profit, che vengono rese possibili e tutelate.
Basterebbe poco, una regolamentazione un po' più razionale ed equa dello spettro FM destinato alle radio più importanti, una maggiore flessibilità nel consentire la creazione di microemittenti ultra-locali, anche temporanee, basate su impianti a bassissima potenza. Si potrebbe anche pensare di riservare alle stazioni comunitarie qualche frequenza, o aprire l'uso delle onde medie, i cui ricevitori sono ancora abbastanza diffusi (ma un ricevitore oggi costa ormai così poco che si potrebbe pensare di regalarli agli ascoltatori con l'aiuto di uno sponsor o di una convenzione). In alternativa ci sono addirittura modelli sperimentati con la radio digitale DAB, i cui multiplex in apparenza così rigidi permettono invece di escogitare modalità innovative come le stazioni "ad hoc", legate eventi sportivi o culturali, persino al lancio pubblicitario di prodotti commerciali. Insomma, le idee ci sarebbero, è la voglia o la capacità di metterle in pratica che latitano. Ci vorrebbe l'interessamento dei politici, qualcuno che possa portare avanti una proposta, un progetto di legge. Me ne farei immediatamente portavoce e finalmente potrei evitare di usare il condizionale per passare al futuro.

1 commento:

Unknown ha detto...

il sito è www.radiorandal.it (il player è un refuso del vecchi streaming) sul sito cè scritto tutto anche di 9210fm e quale sarebbe il nostro sogno, magari tu ci puoi aiutare....:-)